G.R.

g.r. giulio regeni poesia in onore

Poteva essere chiunque. No.

Doveva essere speciale,

doveva essere un sogno, un simbolo.

Così mentre bombe continuano a cadere,

mentre c’è chi perde un occhio e chi una casa

noi non crediamo più ai sogni.

Mentre le fiamme della paura ci divorano,

e le lacrime scorrono,

non abbiamo più verità.

E resta solo l’amaro. In bocca,

il ferro del sangue,

Scosse, di qualunque tipo,

e sogni in pezzi.

Stefania Grosso