Free Soul pt.2

free soul parte 2 diego

Ma per capire ancora meglio l’anima di un ragazzo, vi riportiamo un breve racconto, Free Soul, e tutta la sua profondità..
(per la parte 1)

In realtà, volevo scrivere della profonda malattia che vivo infondo al cuore.. Poi, un non so che, m’ha preso, afferrato come un’ aquila fa colla sua preda, e mi ha riportato sulla retta via! Chiusi gli occhi e cercai di immaginarmi un paesaggio da dove ritrarre la poesia della vera bellezza, forse tutto questo era un’ ispirazione dovuta ad un libro,o forse solamente il mio credo, ma in pochi istanti mi persi nella vita astrale che solo Io potevo modificare..

Mi svestii del sacco a pelo e, nonostante il brivido di freddo che mi intercorse tutta la spina dorsale mi alzai in piedi, immobile, l’ aria gelida mi tagliava la pelle in un modo così dolce da non farmi sentire dolore, eppure, non riuscivo a muovermi. Capelli alla rinfusa e vestiti stropicciati, un alito pesate che chiamava a gran voce: “ acqua!” , guardavo fisso avanti soddisfatto di quello che era la mia vita in quel momento.

Chiusi in un’ arena di alberi, ai piedi di un fiume in cui l’ acqua sembrava non muoversi, non potevo chiedere di meglio, dopotutto! Vidi il mio amico ancora dormiente e, piano piano, quasi in punta di piedi per non svegliarlo, mi avvicinai alla riva del fiume.

Non dimenticando il libro che riposava in parte a me, mi misi comodo su di un masso enorme ancora un po’ attratto dal mondo onirico, non riuscivo a collegare la ragione ai miei sensi e, difatti, di loro vivevo. Ogni ‘cosa’ su cui poggiavo lo sguardo era puramente quel che doveva essere, era Me, era Voi, era aria ma pure cenere.. era bellezza! Momenti di pura estasi avvolsero il mio corpo; capitemi, cerco di spiegarvi qualcosa che pure io non ricordo, e comunque, non avrei parole da aggiungere al silenzio che provai in quel momento.

Non solo io silenziavo ma la Natura stessa non risuonava dalla solita cassa armonica, era ancora più dolce. L’ acqua del fiume era dipinta di una sfumatura tra’ l’azzurro, il bianco e il grigio. Riuscivo ad intravedere la mia immagine, ondulata nel lento movimento, ma anche la calma del respiro della Natura. Il vento leggero smuoveva le vette degli alberi più alti ed io artefice visionario di tutto questo brillavo come il sole che stava sorgendo. In lontananza, dietro alcuni rami, il sole stava già lavorando dando vita a tutto quello che guardava.

Decisi, Natura che fui e sono, di dar vita ad un altro mondo, aprii il libro che avevo in mano e tra la calma che indossavo e la calma che c’ era penetrai tra le parole del autore! Castelli, sculture, cavalli e principesse violate. La fuga per la verità, il ritorno coll’arte.. La fede, il dubbio. La passione.

Credetemi, non c’ erano più verdi alture o leggere onde intorno a me, o un corpo che percepiva il masso su cui sedeva, probabilmente di quel Me non era presente niente. Me ne accordi solamente quando una dolce melodia invase i miei sentimenti prendendomi e facendomi rientrare nel mio corpo, risentire il sole sul viso e il masso sul culo, l’ acqua ferma e l’ aria sulle mani. Il mio amico si era svegliato e, felice, ringraziava il tempo suonando un flauto.

Se questa è la leggerezza lasciatemi piuma; se io devo imparare a vedere, datemi un maestro. La bellezza è mia, come Vostra, poiché noi siamo Natura.. basta vivere con la Natura.

Rudy

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Diego Barus