Libro acclamato, un successo di critica e a giudicare dalle classifiche anche di pubblico, tanto da essersi meritato anche il titolo di ‘libro dell’anno‘ secondo alcuni. E anche libro molto discusso, per via di alcuni pettegolezzi letterari, a cui anch’io, devo dire, mi sono interessata. Ecco a voi Asimmetria.
Asimmetria è anche un esperimento, una prova letteraria, un gioco di voci e storie che si intrecciano e allo stesso tempo rimangono distanti.
Precisato questo, devo dire che il libro non mi ha soddisfatto. Indubbiamente ben pensato, ben strutturato, con alternanza di voci diverse e stili diversi, ma che non riesce ad andare a fondo, almeno non per me. Manca qualcosa, un legame, un collante. Non so se è voluto, non so se l’autrice ha voluto dimostrare quanto la vita sia asimmetrica e dunque anche sconnessa. Probabile.
A me rimane comunque un senso d’insoddisfazione, di mancanza. Eppure l’ho divorato. Anch’io forse sono diventata asimmetrica leggendo questo romanzo. Un libro che si ama e poi si odia e su cui poi si riflette va sicuramente letto. E apprezzato.
Stefania Grosso