Preciso subito una cosa, adoro la letteratura di viaggio. Non tutta, non sempre, ma ne sono fortemente attratta. E dunque ho aspettato molto tempo prima di leggere questo libro, ho aspettato un momento giusto. Che è anche uno dei temi di questo libro-viaggio, Autostop con Buddha.
Un viaggio attraverso il Giappone, da sud all’estremo nord, seguendo il Fronte dei Ciliegi, un vero e proprio culto per il paese del Sol Levante. Un canadese trapiantato che decide di intraprendere questo percorso, questo cammino… in autostop. E già impariamo una cosa: che l’autostop in Giappone non è così diffuso.
E mentre Will continua il suo viaggio confidando nella bontà e nella cortesia dei giapponesi, noi continuiamo a scoprire dettagli su questo paese; non i dettagli che possiamo leggere sulla Lonely Planet, ma le sfumature di chi ci vive, di chi questo paese lo vive, lo conosce.
Ci innamoriamo di questo paese, lo ammiriamo, lo detestiamo, lo riteniamo troppo caotico, troppo… troppo tutto. Un paese di contrasti, di contrari. Eppure, proprio grazie a questo libro, questo viaggio fisico ma anche spirituale, si impara che gli opposti vanno uniti. Sì, si possono unire gli opposti, cambiare uno per una.
Nel mentre, nel viaggio da un capo all’altro, si impara altro, si conosce altro, si sperimenta e si accetta. E in qualche modo ci si rispecchia.
Autostop con Buddha è un libro per tutti gli avventurieri, per i curiosi e per gli appassionati del mondo.
Stefania Grosso