Per me che ho adorato ‘Il Dio delle Piccole Cose‘, il nuovo romanzo della scrittrice indiana Arundhati Roy (anche se è riduttivo chiamarla solo scrittrice, è molto di più) ha creato grandi aspettative.
E non sono di certo state deluse. Il nuovo romanzo, The Ministry of Utmost Happiness, ci porta in un mondo popolato da outsider, da poveri, da santoni, profeti di un mondo diverso, caste inferiori e derelitti di una vita che può essere spezzata da un momento all’altro.

In questo romanzo si viaggia, attraverso la città, attraverso il tempo, attraverso un’India divisa, dalla guerra, dalle caste, dalla gelosia. Eppure quest’India strana, misteriosa, si unisce in una grande famiglia non di sangue rappresentata da tutti quei reietti ed emarginati che dimostrano di essere più saggi e coraggiosi delle alte caste e dei potenti. Un libro necessario a capire un mondo che molto spesso giudichiamo senza conoscere, mentre Roy descrive con tratti a volte leggeri e a volte così potenti da strappare la forza via dal lettore, lasciandolo esterrefatto davanti alla crudeltà del mondo stesso.
The Ministry of Utmost Happiness è un libro come pochi, che riesce ad unire dolcezza e durezza, lasciando il lettore in balia alle proprie emozioni. Con un lume di speranza, dato come sempre dall’amore.
Stefania Grosso