La follia lucida ci accompagna in un viaggio onirico, filo conduttore de La Vegetariana, ultimo romanzo della scrittrice sudcoreana
La Vegetariana è un romanzo che volevo leggere da molto tempo: da un lato perché tratta tematiche come il mondo dell’alimentazione, del cibo e del nostro rapporto con esso che mi hanno sempre affascinato; dall’altro perché questo romanzo è stato vincitore del Man Booker International Prize nel 2016.
Yeong-hye, la protagonista del libro, che ci viene introdotta per la prima volta attraverso lo sguardo impietoso di suo marito, è una donna apparentemente senza né arte né parte, un’inetta “del tutto insignificante”, banale e priva di qualsiasi particolare attrattiva. L’unico accenno di eccentricità rilevato dal marito di Yeong-hye è la sua abitudine di andare in giro senza reggiseno, un segno di “ribellione” che comunque lui fatica a comprendere e dunque ad accettare.
Tuttavia, molto presto un cambiamento molto più forte ed ineluttabile opera nelle viscere e nella coscienza di Yeong-hye. Dopo aver fatto un sogno cruento, la protagonista decide di non toccare più alcun derivato animale né pezzo di carne. Questo sarà l’inizio del suo viaggio verso il mondo vegetale, quello a cui sente di appartenere Yeong-hye dopo il sogno.
Così, da donna insignificante, mediocre e ordinaria come la incontriamo nella prima parte del romanzo, Yeong-hye si trasforma, nella sezione centrale del libro, in una figura straordinaria, sensuale e satura di una carica erotica che fa trasecolare il cognato della donna, un artista votato all’arte che vede nella protagonista il modo e il mezzo per realizzare l’opera che ha inseguito per tutta la sua vita.
Ma la trasformazione di Yeong-hye non è ancora terminata perché è nella terza e ultima sezione del libro che la volontà di questa donna, che per la maggior parte del libro abbiamo conosciuto attraverso gli occhi di due personaggi maschili, prima come una mera nullità e poi come oggetto sessuale e artistico, esplode in tutta la sua violenza e volontà di annientamento come essere umano.
La Vegetariana è un romanzo elegantissimo che si fa leggere d’un fiato perché cerchiamo, ad ogni pagina, di comprendere le pulsioni e le ragioni di Yeong-hye e perché vogliamo essere partecipi del suo viaggio all’interno di un inferno che altro non è se non se stessa. E’ infine un romanzo aperto, che lascia al lettore un ampio spazio di manovra nel trovare il vero significato nell’evoluzione di Yeong-hye e per ragionare sugli istinti e le pulsioni più oscure che accompagnano quotidianamente ognuno di noi.
Giorgia Damiani