Con questi racconti tortuosi ed emozionali, Amelia Gray ci fa scoprire le zone d’ombra dell’uomo
Con una gran curiosità ho aperto questo libro di Amelia Gray, questa raccolta di racconti uscita per Pidgin, che promette di portare il lettore in profondità, nelle Viscere appunto.
Amelia Gray, americana, sceneggiatrice per Maniac e Mr. Robot (vi dice niente?), arriva in Italia e porta con sé un carico di bizzarie davvero unico. Per non parlare di quel suo stile asciutto ma vibrante che si fa carico dei pensieri più oscuri e profondi dell’umanità.
E così scopriamo trasformazioni, ossessioni, violenza, corpi mutilati, violentati, amati/non amati, non convenzionali. Ci sono racconti che fanno venire la pelle d’oca senza esser poi così horror, come Il cuore della casa e altri che sì fan sorridere, ma in fondo, non è che c’è un pizzico di verità? Come in Cinquanta modi per mangiare il tuo amato, di certo uno dei racconti meglio riusciti.
Entriamo in un mondo di fantasia certo, ma un mondo che assomiglia così tanto al nostro che finiamo per non vedere più la linea di confine, scivoliamo dentro paranoie e pensieri che ci si attaccano dentro, non lasciandoci nemmeno quando la pagina finisce. Di certo è un gioco psicologico che va oltre la fantasia dell’autrice ma che vuole coinvolgere il lettore, vedere fin dove si può spingere, vedere fin dove l’immaginazione può arrivare.
I racconti di Amelia Gray sono decisamente forti e forse non a tutti piaceranno, ma di certo portano con sé una grande carica innovativa, della quale la letteratura ha gran bisogno.
Stefania Grosso