La Squilibrata è un tuffo dentro la malattia, il disagio e l’adolescenza di tutti noi
Juliet Escoria è una rivelazione. Folgorante. Punto. Ma forse per convincervi a leggere questo suo primo romanzo, La Squilibrata, ci vuole qualcosa di più, ci vuole un’immersione dentro la vita squilibrata e adolescenziale dell’autrice.
Juliet Escoria, nata in Australia ma trapiantata giovanissima negli Stati Uniti, ci racconta la storia di una ragazza come tante, brava nello studio, interessata alla vita con i suoi compagni e la sua amica del cuore, finché qualcosa non scatta nella sua testa. Non è semplice ribellione adolescenziale, non è una semplice fase della crescita (tema altrettanto studiato e ricercato nella letteratura, anche moderna) ma è qualcosa di più, qualcosa che scava un buco nell’anima di Juliet.
Ed è così che la nostra giovane protagonista inizia a sperimentare e collezionare droghe, psicofarmaci, fughe e tentativi di suicidio. Nella disperazione, nella voglia di risposte e nel declino a spirale di Juliet ci cadiamo anche noi, mentre vorremmo tenderle la mano e salvarla, dirle che andrà tutto bene quando già lo sappiamo, che il andrà tutto bene è solo menzogna. Una menzogna che non aiuta chi è vittima di manie, allucinazioni, scompensi e traumi come lo è la nostra giovane protagonista
Juliet alla fine si salva certo, a voi scoprire come. Quel che resta è un testo asciutto, vero, che mette in prima linea mostri e comportamenti sbagliati. Escoria (al suo primo romanzo, ma già autrice di racconti e poesie) con maestria unisce i ricordi di un’adolescente, le profondità dell’anima, reperti clinici e ricerche personali con articoli di giornale e scientifici. Abbiamo tra le mani un vero romanzo della nostra epoca, un percorso di formazione/crescita del XXI secolo, uno spaccato di vita sincero e una capacità narrativa davvero unica nel suo genere. Non perdetelo!
Stefania Grosso