Igiaba Sciego ci porta con La linea del colore in un viaggio tra presente e passato a scoprire il colonialismo e il razzismo in Italia
Ancora oggi non italiani non abbiamo fatto i conti con il nostro passato coloniale. Ancor poco se ne parla, ancor poco si studia e molto spesso viene ancora idealizzato o usato come riferimento culturale. Per fortuna esistono persone come Igiaba Scego che da anni scrive e ricerca e porta alla luce i contrasti ancora presenti (anche fisicamente, con le vie e le statue di Roma) del colonialismo italiano.
Con La linea del colore, edito da Bompiani, Igiaba Scego traccia un percorso che da un passato pre-coloniale arriva fino ai giorni nostri. E lo fa attraverso gli occhi e la presenza di Lefanu Brown, personaggio creato da due persone realmente esistite, artista nella Roma dell’ottocento, cresciuta in un’America intrisa di razzismo. Nei giorni nostri troviamo chi discende da quel colonialismo e ancora soffre, e ancora s’interroga su qual è il proprio posto nel mondo. Ed è così che l’artista libera dell’ottocento si apre la strada nei giorni moderni, per illuminare la via e in qualche modo ridare speranza. Anche attraverso l’arte.
Un romanzo che unisce ricerca storica e cronaca con l’immaginazione. Un romanzo che ci insegna come la storia si ripercuote ancora su di noi e sulle nostre scelte. Come questa possa cambiare il corso del nostro futuro. Igiaba Scego intreccia con maestria passato e presente portando alla luce verità universali ma mai banali, tenendo il lettore intrappolato in un vortice di emozioni e auto riflessione.
Stefania Grosso