Vite spezzate, animali in gabbia e un’idea folle: immergetevi nel mondo di Deb Olin Unferth con Capannone n. 8
Il libro si apre su una fuga, quella di Janey, la protagonista, alla ricerca di suo padre. Capannone n. 8 si trasforma poi attraverso le voci che lo compongono, dei suoi personaggi e delle loro personali tragedie e lutti, in un libro magico e surreale.
La nostra Janey non troverà il padre che voleva e perderà il suo punto di riferimento. Cleveland è un’ispettrice ormai esasperata e immersa in un unico ricordo luminoso. Dill è al capolinea. Annabelle si è ritirata. E poi ci sono le galline, a partire dalla prima, colei che da il via al tutto, la più coraggiosa.
In questo coro di voci si alza un’idea: liberare novecentomila galline di un allevamento industriale in una sola notte. Anche se sembra follia – e lo è – tutti accettano, compreso più di 400 volontari mezzi matti. Ed è così che prende il via il piano ‘geniale’, mentre navighiamo insieme all’autrice tra presente concitato, futuro e soprattutto dentro cuore e mente dei personaggi (sì, gallina compresa).

E che autrice! Deb Olin Unferth, con questo suo primo libro pubblicato in Italia da Sur, riesce con una maestria unica a tenerci incollati alle pagine di questa lucida follia. E non solo, riesce a spiegare nei dettagli il funzionamento degli allevamenti intensivi, le lotte interne, facendolo diventare un libro politico (con visione futurista finale).
Unico e in irriverente, geniale e visionario: Capannone n. 8 vi strapperà molte risate ma fino all’ultima pagina non potrete che fare il tifo per questi rivoluzionari, e naturalmente per le galline.
Stefania Grosso