Torna Paolo Zardi, con un libro surreale che descrive bene l’atmosfera in Italia: Memorie di un dittatore vi conquisterà
Si apre su un’isola, più precisamente dentro una villa con due soli occupanti – o così sembra – il nuovo libro di Paolo Zardi, Memorie di un dittatore, edito da Giulio Perrone.
Ed è proprio il dittatore il protagonista e abitante della villa, insieme al suo servitore, che attraverso i suoi ricordi ci mostra la sua scalata al potere in Italia. Già, perché l’Italia (post-pandemia si presume) è caduta in mano ad un politico arrivista, volgare, furbo, senza scrupoli, che segue quel che lui chiama ‘il volere del popolo’. Un popolo abbattuto, arrabbiato, senza speranza, dedito alle baruffe da tastiera e in televisione.
Insomma, non molto lontano da ciò che siamo abituati a vedere ogni giorno. Ed è proprio questo che mostra Memorie di un dittatore, la facilità con cui cadiamo preda dell’uomo forte, del politico che con abilità attira su di sé le attenzioni dei media, e poi del popolo, fino ad arrivare alle stanza del potere.
Spiega anche molto bene i meccanismi con cui si muove questo potere, quali sono gli interessi e la posta in gioco. Anche di fronte ad errori colossali (una guerra in Congo) però, queste figure non si arrendono, non mollano il potere guadagnato, anzi, progettano costantemente il proprio ritorno. Riuscirà il nostro dittatore a tornare davvero?
Lasciamo a voi scoprirlo, ma nel frattempo Paolo Zardi ci ha regalato un altro libro acuto, che mostra un possibile scenario e deriva della nostra società attuale. Non manca certo l’ironia e una caratterizzazione dei personaggi sopra le righe, per spingere ancora di più al limite quel che sembra un’assurdità ma che, purtroppo, in molti casi diventa realtà. Ed è proprio per non farli diventare realtà che abbiamo bisogno – quotidianamente – di libri e analisi come quelli proposti in Memorie di un dittatore.
Stefania Grosso