Un estratto dalla silloge di Simone Sanseverinati, Il viaggio di chi soffia, che racconta simbolicamente il viaggio di ognuno di noi
In Treno
Madre e figlia fissano
o meglio, scrutano l’angolo vissuto,
ricambio
incantato dal codice riservato della loro somiglianza.
La mamma è una bella donna
la figlia lo diverrà
se la media potesse legiferare
avrei una donna orgogliosa di 25 anni.
L’agio conforme accarezza i loro abiti,
gli apparecchi, le pieghe incompiute del volto materno,
nei loro timidi sorrisi leggo
una biografia fugace,
la logica impertinente dei miei pensieri
s’imbatte nell’intuizione giovanile della piccola,
ora osserva il mio blocchetto
innocua forbice di lentezza.
Siamo di fronte in un treno parallelo
frammenti all’incrocio di una destinazione indifferente,
ma non voglio dimenticare ogni cosa,
non voglio oscurare la luce coniugata dei vostri occhi
non voglio cedere ancora ai coaguli torbidi del torpore.
Ecco perché vi lascio nel mio foglio
nell’ istante almeno voi,
sappiate.
Il viaggio di chi soffia – Edizioni Affinità Elettive – 2019
Simone Sanseverinati, 28 anni, laureato presso l’Università degli Studi di Macerata all’indirizzo Storico della facoltà di Lettere. I suoi testi poetici sono apparsi sul quotidiano La Repubblica e online su Poetarum Silva, Arcipelago Itaca blo-mag, Carteggi Letterari, Inchiostro, Inverso, Il Visionario e Il Laboratorio di Grenouille. Alcune poesie sono state tradotte in Francese e visibili sulle riviste digitali “Poétisthme” e “Le Soc“. Ha pubblicato le raccolte “Interviste” (Memoranda, 2017), “45 battiti di cuore” (Le Mezzelane Editore, 2018), “Il viaggio di chi soffia” (Affinità Elettive, 2019) e la novella “Dentikit” (Santelli Editore, 2018).