Paura di volare racconta difficoltà e contraddizioni esistenziali che molte donne affrontano nella loro vita
Paura di volare venne pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1973 – in Italia è tradotto ed edito da Bompiani – ma affronta tematiche, problemi, situazioni e utilizza un linguaggio che lo rendono estremamente contemporaneo.
Il romanzo racconta la storia di Isadora Zelda Wing, poetessa 29enne nata e cresciuta a New York, in una famiglia benestante e sposata con Bennett, uno psicoanalista di origini cinesi, con il quale, in apertura di romanzo, Isadora sta viaggiando su un aereo diretto a Vienna, in vista di un importante convegno di psicanalisi. A Vienna, Isadora incontrerà Adrian Goodlove, psichiatra Lainghiano e cialtrone, che le farà perdere la testa e che metterà in crisi la sua già precaria condizione interiore.
Se da un lato Erica Jong è spesso stata definita un’autrice coraggiosa e senza paura di trattare tematiche femministe, di parlare di sesso dal punto di vista femminile e della condizione psicologica a cui le donne sono sottoposte dalla società patriarcale, dall’altro lato Isadora è una protagonista che non solo ha letteralmente paura di volare in aereo, ma soprattutto di liberarsi dal conformismo e di incontrare ed essere finalmente sé stessa.
Paura di volare può essere infatti letto come una serie di contraddizioni e dicotomie che Isadora vive durante tutta la narrazione. Per esempio, sogna di incontrare prima o poi la sua “scopata senza cerniera” – zipless fuck in inglese, espressione che nella sua versione originale, dopo la pubblicazione del romanzo, entrò presto a fare parte del lessico popolare -, cioè avere un rapporto occasionale con uno sconosciuto che non abbia nessun seguito o conseguenza. Eppure quando finalmente le si presenta l’occasione, la tanto desiderata scopata senza cerniera si trasforma in un tentativo di stupro da parte di un capotreno. Nel momento in cui decide di seguire Adrian e di diventare la sua amante inoltre, Isadora non fa altro che pensare a suo marito, e viceversa. Vuole essere moglie e madre, ma anche poetessa di successo, con un pubblico e una carriera. Ci mostra che la ricerca spasmodica di una vita alternativa e bohémienne è tanto sciocca e insensata quanto i valori che soggiaciono alla famiglia borghese. Ci mostra quanto le gabbie sociali siano spesse e pesanti per le donne e quanto più malleabili esse siano per gli uomini.
Isadora Zelda, come dimostrano anche i suoi due nomi, è costantemente scissa e chiaramente indecisa su chi essere. Partendo da questo punto, alcuni hanno voluto vedere in Paura di volare un romanzo di formazione al femminile e in Isadora una protagonista alla ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo. Eppure, Paura di volare non potrebbe essere più lontano dal genere del Bildungsroman: la protagonista di Jong ha già ventinove anni, è una donna adulta, sposata, con un divorzio alle spalle, è già una poetessa e ha ricevuto l’incarico di scrivere un articolo sul congresso di psicanalisi a Vienna – di cui non scriverà nemmeno una parola a causa dell’incontro con Adrian -. Isadora Zelda non è quindi un’adolescente che sta mettendo alla prova sé stessa nei confronti della realtà. La protagonista di Jong è una giovane donna in crisi, intrappolata nel conformismo sociale, tra la figura della moglie e quella di poetessa, tra la libertà di scopare come, quando e con chi vuole e la vita monogamica del matrimonio, tra l’indecisione di rimanere dov’è o di saltare nel vuoto, affrontando la propria paura di volare. Perché oggi come ieri alla maggior parte delle donne è negato diventare ed essere sé stesse, soprattutto grazie a quella formazione che le condanna a vivere negli stereotipi di genere.
Giorgia Damiani