A cosa servono davvero le parole in una famiglia? Come si comunica quando c’è omertà? Sabrina Giarratana in La parola muta ci racconta le vite stravolte di una famiglia.
In La parola muta troviamo Irene, una scrittrice, cresciuta con le parole e con la loro forma e significanti. Tutto sembra andare nel verso giusto anche se in passato la famiglia di Irene ha sofferto molto. Tutto precipita quando il fratello maggiore, Giovanni, si ammala di Leucemia e Irene smette di scrivere.
In questo romanzo, pubblicato da Giulio Perrone Editore, Sabrina Giarratana – al suo primo lavoro per adulti – ci mostra la complessità dei rapporti famigliari dal punto di vista del linguaggio. Cosa si può dire infatti a chi è malato e ancora accusa per vecchie ferite. Cosa si può dire ad una madre divisa tra due mondi, due culture. E come si ritrova la propria voce interiore per ritornare a scrivere, cosa bisogna sacrificare?
Giarratana in La parola muta non descrive solo una famiglia in cui regna l’omertà e la sofferenza non risolta, ma ci mostra come è proprio l’incomunicabilità, la mancanza di parole a creare i conflitti, a portare lontano chi dovrebbe esserci vicino.
Con profonde riflessioni sulla capacità del linguaggio di plasmare noi e i nostri affetti, e con uno stile delicato, Sabrina Giarratana in La parola muta presenta un romanzo che fa riflettere su come usiamo le parole, su quelle che scegliamo di dire e non dire, e soprattutto ci fa capire come queste possano influenzare il mutare della nostra vita.
Stefania Grosso