Torniamo sull’isola di Marie-Claire Blais e ai suoi personaggi che si intrecciano e mescolano tra ricordi e nuova vitalità
Con La sete, sempre pubblicato da Safarà Editore, avevamo conosciuto Marie-Claire Blais, compianta autrice canadese vincitrice di numerosi premi. Ora ci tuffiamo (è proprio il caso di dirlo) nel secondo volume del ciclo Soifs, Dal fulmine la luce.
Torniamo sull’isola caraibica, ma viaggiamo anche ai quattro angoli del globo per seguire i pensieri e le vite dei personaggi di Marie-Claire Blais. Ritroviamo Carlos, Venus, Daniel, Jean-Mathieu e tutti gli altri protagonisti conosciuti nel primo volume, e ritroviamo anche i loro pensieri, alle prese con i dilemmi della vita e dei propri ricordi.
Ma ritroviamo anche lo stile fluido di Marie-Claire Blais che ci trasporta in una corrente di avvenimenti, tutti filtrati attraverso la mente dei personaggi, con poca punteggiatura, con brevi stacchi, perché tutto confluisce nel flusso di vita dell’isola e del mare che la circonda.
Come nel primo volume, anche in questo gli orrori del mondo, povertà, attentati, fame, si mescolano e si integrano con i successi e i dolori dei protagonisti, tra cui spicca anche la forte propensione all’arte e alla creazione, che in qualche modo può riscattare l’umanità.
E di nuovo si mescolano spazio e tempo, ricordi e attualità, per dar vita ad un romanzo che racchiude l’esperienza di vita umana e la nostra epoca. Di nuovo, una lettura in cui ci si immerge completamente, senza pause, e di cui non ci si libera facilmente. Da non perdere!
Stefania Grosso