Ling Ma – Febbre

Ling Ma Febbre Codice Edizioni Recensione

Uno straordinario esordio per una storia alla fine del mondo: Febbre di Ling Ma

Dove vi immaginate di essere alla fine del mondo? In fuga o così spaesati da non capire cosa sta succedendo? Alla protagonista di Febbre, romanzo d’esordio di Ling Ma, succede proprio questo: è così immersa nella sua vita personale da non rendersi conto che il mondo sta crollando.

A far crollare il mondo è un virus, un’epidemia che rende gli esseri umani simili a zombie anche se non cercano di attaccare chiunque. Chi è colpito semplicemente ripete all’infinito le stesse azioni, con uno sguardo vacuo, fino a consumarsi. Candace però sembra esserne immune. Anche se lei stessa non sembra accorgersi né della sua immunità né di ciò che le accada attorno, con una New York sempre più vuota e desolata.

Forse è solo schiava del suo lavoro, come lascia sottintendere il suo fidanzato? Forse è già lei una zombie di questo mondo capitalista? Candace è sola e ripercorre i passi che l’hanno portata ad essere ciò che è, mentre con la mente ritorna al passato, ai suoi genitori e alle difficoltà affrontate come immigrati cinesi.
In un avanti e indietro frenetico, la storia di Candace fluisce in quella di un gruppo di sopravvissuti che si affidano a Bob, carismatico ma anche dittatoriale, che segna le loro giornate e i loro ‘raid‘, verso una terra promessa, ovvero Chicago.

Unendo apocalisse, zombie, avventura ma anche una sana e non velata critica al sistema capitalista e sociale americano, Ling Ma crea un romanzo ipnotico, che spinge il lettore a riflettere su cosa vogliamo davvero nella nostra vita, cosa vogliamo testimoniare e chi siamo realmente. Tutte domande che ci possiamo porre prima che arrivi la catastrofe a distruggere il mondo che conosciamo.

Edito da Codice Edizioni, Ling Ma con Febbre regala nuova vitalità al genere distopico-apocalittico, includendo anche una profonda riflessione su ciò che vuol dire integrarsi in un nuovo paese e ciò che davvero significa la realizzazione di sé. Consigliatissimo.

Stefania Grosso