Daniele Scalese – Anna sta con i morti

Daniele Scalese Anna sta con i morti recensione

Malattia e vita, amore e crisi: Daniele Scalese affronta le verità inconfessabili che ci portiamo dentro

Curarsi o mettere al mondo un figlio? Ad Anna è stata diagnosticata la leucemia mentre è in gravidanza. Fatto insolito, ma non raro, e decide di non curarsi, per non mettere a rischio il bambino. Inizia così il romanzo di Daniele Scalese, in uscita per Pidgin, Anna sta con i morti.

A narrare questa storia però non è Anna, ma il suo compagno, Enzo, che la sostituisce nel suo lavoro in obitorio. Ed è in obitorio che troviamo gli altri protagonisti di questa drammatica storia. Si uniscono poi un programma televisivo e il suo conduttore, i genitori (presenti o fantasmi), morti e ricordi. Il tutto appesantisce la vita – già in bilico – dei due protagonisti.

Ovviamente non sveliamo il finale, ma ciò che sorprende di Daniele Scalese è la rara capacità di fornire un sunto di ciò che avviene, con uno stile scarno, diretto, senza troppe descrizioni, eppure il tutto prende una piega onirica, emozionale.

Cosa nascondono all’obitorio, cosa si cela nelle memorie dei personaggi, segreti così inconfessabili da non poter venire a galla. E può un amore finire a causa della malattia, quando invece la crisi dovrebbe unire? Sono tutte domande umane che Scalese si pone, e a cui non serve una risposta che sia unica, fissa, ma che Anna ed Enzo dovranno affrontare. Buona lettura!

Stefania Grosso