Una selezione di poesie di Francesco D’Addino
Corteo
Corteo di passi silenziosi
in un autunno che striscia le foglie
e le fila di genti
a nero vestita.
Plumbea in volto
a mostrar pene
e proferir lamenti
per un’altra vita
ch’abbandona la Terra.
Grammi di felicità
Sopra il crinale della montagna
pian se scioglie la neve
così morbida e bianca,
rinvigorendo sorgenti chiare,
quasi trasparenti.
Più sopra poi il cielo esteso all’ Infinito,
mentre qui parsimoniosa
scorre la vita ,
ch’alterna fortune
e centellina gioie
in grammi di una cosa
che qui chiamano felicità.
Trieste
Udendo il vento
sperai suggerisse
la vita,
mutilai il dolore
in piccole gocce
di lacrima.
Trieste è un tempio
ch’immaginai senza
mai veder,
È una piazza libera
così vicina al mar ed al ciel.
Dolce amor
che rubasti il cor
rigonfio di gioia
e lo imprigionasti
al giorno divenuto ricordo.
Lapislazzuli
Raccoglierò dal cuore
i frammenti di speranza,
e nella notte coperta di stelle
cercherò ancora i tuoi occhi
Lapislazzuli chiari di sogni
Immersi nell’ infinito cielo bluastro
Satelliti di un sentimento,
che conoscon l’inizio
e non certo la fine
Per arrivarci, però immagina:
Cespugli di rose, non senza le spine.
In alto i calici
Toglierò dal cuore
il rosso sangue dell’amore,
or nero e cosparso di vermi
per fetida putrefazione!
Leverò in alto i calici
per verità assolute,
che non abbiano
in atto vendette
o posizioni da consolidare
Amaro sogno
che sfuggisti dal giorno,
quando ogni cosa era vita!
Giallastra luna
ch’ inquieti l’ anima
come fosse la fine del mondo.
Lucenti stelle ,
mirate altrove
le vostre luci!
Per sere ch’ in fondo
siano libertà pure.
Ingenuo il cuore
Mi fece bere con le peggiori compagnie, convinto delle lor lealtà e ch’ essi fossero amici.
Perpetrai nel bere, comunque!
Circondati dal vizio, dalla falsità
e dai menagrami, però
continuammo a dubitare gli uni dagli altri.
Caduti dal cuore
come Lucifero dal Paradiso:
Teste di angeli spezzate, crocifissi bruciati; fonte di presagio
di un nulla e del tutto.
Silenzi tombali,
in mezzo alle maschere
che circondano l’essere umano.
Coltivai un sentimento puro
nelle asperità del cuore,
e poi condannai l’ameno sogno
che fece sì che esistessero
le cose più irreali.

Francesco nasce a Monaco di Baviera in un luglio, il 3 del 1987 e dopo un’infanzia trascorsa fra l’Italia e la Germania si stabilisce in Calabria, dove effettuerà il proprio percorso formativo. Consegue presso l’Unical, nel 2013, la laurea in Scienze dell’Educazione.
All’età di 8/9 anni inizia a mostrare una particolare predilezione per l’arte figurativa (il fumetto) e successivamente questo interesse si sposta verso la scrittura, tant’è che nel 2019 pubblica la sua prima raccolta di poesie dal titolo Pane al pane, vino al vino, con una piccola casa editrice locale. Negli anni partecipa a numerosi concorsi di poesia, dove in uno di questi è finalista del Poetry slam (2015) a livello regionale in Calabria (evento Murazzi)* nella cornice di Cosenza.
Negli anni pre -pandemia mette in ordine altri componimenti sotto il titolo di Crisalidi, amnesie di un giorno all’imbrunire, scritti che appariranno in ordine sparso in diverse antologie.
Attualmente vive ancora nella casa in campagna del paesino calabro della provincia di Cosenza, e a tutt’oggi l’autore trova la linfa necessaria per vivere nella potenza evocativa dell’arte, a suo modo di vedere “Madre rigenerante” dalle capacità curative.